Ebookfest2010: gli atti liquefatti
Complimenti a Noa Carpignano e Maria Grazia Fiore: io come parte della Redazione del convegno avrei dovuto curare la documentazione video, ma montare i video è una cosa noiosa e lunga, e il portatile su cui ho windows per fare videoediting sta collassando. La prossima volta si fa webtv con Livestream o con UStream, viene meglio. Trovate qualcosa qui, sul canale YouTube di Ebookfest2010, via via aggiungerò altri video, iscrivetevi.
Qui il sito dell’evento http://www.ebookfest.it/
Qui il blog con tutti gli atti: http://ebookfest2010.bibienne.net/
Bambini, pennarelli e autoblu
Del marketing moderno
Voglio le webtv
Capire l’ebook, laicarlo scerarlo e spredarlo
Ebook scolastici e pateracchi
Questo è il governo del fare business, nessuna meraviglia.
Ma qualunque imprenditore serio sa che la sua scommessa riguarda il futuro, e le aziende virtuose sono quelle che innovano, quelle che fanno ricerca.
Ma gli imprenditori che abbiamo al governo pensano all’oggi.
I fondi per ricerca, formazione e istruzione vengono inesorabilmente tagliati, viene seriamente compromessa la qualità dell’insegnamento e degli ambienti formativi.
Non solo: le cose pubbliche come la scuola vengono gestite come pretesti per fare affari, intrallazzi poco chiari.
La vicenda che racconta Agostino Quadrino di Garamond in questa nota su Facebook riguarda a esempio il mercato della didattica digitale, degli ebook e dei learning-object, dove curiose amicizie tra Telecom e Mondadori si spiegano alla luce dei 750 milioni di euro che ogni anno le famiglie italiane spendono in editoria scolastica.
La deriva (pilotata) dell’innovazione digitale nella scuola italiana.
Dài, che cade la Pisanu e il prossimo anno bloggo dal bar
Del simulare e del dissimulare
Ma anche qui secondo me il dettaglio forte – il punctum- è la reazione indispettita e quasi rabbiosa del premier quando a una sua domanda di maniera («Che cosa fai nella vita?») la ragazza un po’ ciucca risponde con splendida genuinità: «Faccio marchette, presidente».
E lì, appunto, Silvio s’incazza.
Voleva una risposta qualsiasi, purché fasulla: la musicista, la cavallerizza, l’astronauta. Tutto fuori che l’evidentissima, prevedibilissima, scontatissima verità: se si trovava lì, a 28 anni, bella e disponibile davanti a un ultrasettantenne, era perché nella vita fa le marchette.
Una cosa talmente ovvia da essere del tutto insopportabile per un uomo che ha sempre ricoperto la realtà – e la sua crudezza – sotto una coperta e di cerone, di photoshop, di nylon davanti alle telecamere e di cieli azzurri cartonati. L’uomo che prima del G8 di Genova ha fatto togliere i panni stesi nei caruggi, insopportabile traccia di vita autentica.
L’uomo dell’eterna rappresentazione fasulla messa in scena per gli altri – talmente avvolgente e ripetuta che forse alla fine ci crede anche lui – non può essere messo improvvisamente di fronte alla realtà.
Strano e terribile: perché non mi è mai passato per la mente, per tutto l’inverno, che lei potesse disprezzarmi? Ero convinto al massimo grado del contrario, fino a quell’istante in cui lei mi guardò “con severo stupore”.
(Dostoevskij, La mite)
Ken Robinson: scuola e creatività
Gioventù su Facebook
Le tecnologie nella scuola
Le tecnologie nella scuola: che cosa si dice e che cosa succede davvero
Dai contributi teorici, dalle analisi dei singoli media e dal racconto di esperienze emerge il problema di sempre: le nuove tecnologie cambiano o no il modo di fare scuola? Le risposte a questa domanda nello speciale di Education 2.0 scaricabile in PDF.
La libertà e il sentimento delle masse
Ecco il problema che si pone per la rete: la libertà è indisponibile, non è regolata dal “sentimento delle masse”.
La situazione degli ebook in Italia
Fabio Brivio spiega la forma peculiare che ha assunto il mercato dell’editoria elettronica in Italia.
Su Apogeonline, http://www.apogeonline.com/webzine/2010/10/25/ebook-una-gigantesca-start-up-nazionale
Alt(r)a definizione
Al Corriere hanno le idee confuse.
Maledetta pareidolia
Lovvo laikare
Rapidamente, ma voglio bloggarlo.
Cosa piace ai vostri amici? http://www.friendshuffle.com
E ribadisco come non si tratti solo di un “portare a conoscenza”, qui stiamo condividendo reti di affettività, mood e desideri e sensibilità, dentro una pratica sociale mediata. Ci stiamo sintonizzando tutti gli uni con gli altri, in modo molto più rapido di quanto succedeva un tempo, e ci stiamo sintonizzando anche con la pancia. Mi piace, dice il bottone.
Sul fatto che la testa sappia cosa la pancia sente, misuriamo le distonie della personalità. Degli individui, dei gruppi, delle collettività ampie. E di qualcuno che amorevolmente ci dice “ti voglio bene, caro” mentre fa il gesto dell’ombrello, tendiamo guarda un po’ a dubitare. Quella distanza tra body language e parole pronunciate marca un’incongruenza, lui non se ne rende conto, forse neanche noi, ma ne ricaviamo un’impressione se proviamo a empatizzare, e una simile contraddittoria espressione di sé non viene valutata in termini positivi.
Chi pubblica foto di gattini poi scioglie il proprio dire in lunghe pucciose tirate di amor cortese, oppure è più probabile metta sul profilo un pezzo durissimo di death-metal brutale, con immagini raccappriccianti?
Come rilevare il tono emozionale di una rete sociale, a esempio geograficamente delimitata, oppure di una community tematica? Evasione o impegno, nel tempo, al mutare dell’umore, nella relazione tra il cognitivo e affettivo, con grammatiche raffinate e sottili decodifiche.
E’ possibile sentire il polso di un gruppo sociale mediato, e poi analizzare il detto dal punto di vista dei contenuti, per ricavare una buona fotografia della personalità? e continuare a osservare il processo nel tempo, fare le infografiche del vivere online, per come i sentimenti e le prese di coscienza evolvono, sotto spinta di elaborazioni interne o di riflesso dietro gli accadimenti sociali degni di menzione, fatti di cronaca.
Misurare olisticamente la personalità di una collettività, nella sua comunicazione tutta.
Va da sé, la temperatura non è il calore, la mappa non è il territorio.