Dopo Cabawave ad Arezzo nel 2005, Sambucco riceve un altro premio qui in zona. Lui e la fatina Maria Giovanna Elmi sono perfetti e favolosi, peccato per il presentatore gnogno della manifestazione.
Archivi autore: Giorgio Jannis
Anticristo
Stavo leggendo qualcosa da Selvaggia Pappalardo, e seguo un link verso le foto della festa di Aldo Montano.
Ho preso da mia madre, ci piace guardare riviste di “figurine” con i fotoreportage del vippume internazionale. Mia madre è anche quella che vi intrattiene sulle dinastie regnanti, con racconti di corna e di figli idioti fin dal 1500; in fondo sono cose che si assomigliano, è sempre “vita mediatica di corte”, sottobosco, giullari e favorite.
Qui siamo appunto alle festa di un moderno cavaliere, distintosi nell’uso della sciabola, che come un Lancillotto mantiene sempre un’ombra di malinconia nei suoi sguardi, dichiarandosi però al contempo fieramente ribelle alle regole imposte, come si evince dal mirabile ciondolo al collo.
Chi ha riflettuto sul punk ne ha compreso l’anima di contraddizione permanente del dire e del detto: ecco a voi quindi il simbolo del dollaro sovrapposto alla croce.
Hanno crocifisso l’economia? Hanno comprato la religione? E’ morto qualcuno? Il Dio Denaro? La Tentazione del Dollaro di risorgere? La santità dei soldi?
E se è Montano ad indossare questo simbolo, in questa circostanza di enunciazione, quale senso assumerà tutto ciò? Che messaggio arriva alle signore che leggono rotocalchi dalla parrucchiera, alle ragazzine delle riviste adolescenziali?
Stimo come persona Montano, si è visto essere uomo di buona educazione là alla Fattoria in Marocco l’altr’anno, forse indugia troppo nel jet-set ma è anche giusto per la sua età… se fosse l’Anticristo?
Crescere con la tv
Amazing 11 year old!!!
Video inviato da bernynab
Quando vedo piccoli mostri, mi commuovo.
E poi mi viene da pensare alla forma delle emozioni, perché è chiaro che una tipa di undici anni non può aver in vita sua sofferto struggimenti d’amore analoghi a quelli tipicamente raccontati in queste canzononi americane tipo Celin Dion.
E quindi la tipa cosa sta cantando? Emozioni ne trasmette, per imitazione dell’interpretazione originale, nelle sfumature del canto… come se ci fosse un’intenzione dietro, che non può esserci.
Passi
Di musica
David Byrne scrive una recensione di un concerto di Sufjan. Non si entusiasma molto per la persona, per la musica sì.
Qui per il download.
Se questo è un uomo
Un essere umano dovrebbe essere capace di cambiare un pannolino, pianificare un invasione, macellare un maiale, guidare una nave, scrivere una poesia, tenere una contabilità, costruire un muro, rimettere in posizione un osso rotto, confortare un morente, ricevere ordini, dare ordini, collaborare, agire da solo, risolvere equazioni, analizzare un problema, stendere letame, programmare, cucinare un pasto gustoso, combattere bene, morire con stile. Specializzazione è qualcosa per gli insetti.

In realtà, sono tutte alte specializzazioni, ma non sottilizziamo.
Marco d’Aviano
Oggi ho sentito questa storia, per radio.
Tutto comincia quando i turchi ottomani volevano conquistare l’Europa. Le danze cominciano a metà ‘300, e arrivano fin quasi in Ungheria. Tamerlano dalla Mongolia dà loro uno scoppìno (colpo dato con la mano aperta sulla coppa, ovvero sulla nuca; ndr) e questi stanno a cuccia per mezzo secolo, e poi si riprendono Costantinopoli (1453, finisce l’Impero Romano d’Oriente) e van su per i Balcani fino a Belgrado, che tiene. Anche Otranto sarà ottomana, per breve tempo (grazie Wikipedia).
E arriviamo all’assedio di Vienna del 1529, poi quello del 1683, dove per l’ennesima volta le truppe musulmane sono respinte c’è chi dice dai polacchi-lituani, c’è chi dice da un Savoia alla guida delle truppe, e spesso questa data viene presa come riferimento storico per l’inizio della decadenza dell’impero ottomano, uno scherzo mica da ridere.
In mezzo c’è la battaglia di Lepanto, del 1570, dove gli Ottomani prendono un’altra batosta… questo per spiegare appunto la grinta con cui arrivano a Vienna nel 1683 (sono arrivati a saccheggiare Tarvisio, insinuandosi nelle valli da queste parti: i Turchi anche qui sono presenti nella memoria popolare), e si trovano davanti un esercito serio, messo insieme da molte nazioni europee. Chi aveva capito tutto pare fosse questo Marco di Aviano, un prete intraprendente, che aveva fiutato lo spirito di rivalsa dei Turchi e aveva allertato per tempo i diplomatici oppure i militari o non so, nell’intraprendere una azione guerresca di baluardo contro l’intera Europa della cristianità.
Le truppe si radunarono fuori Vienna l’undici settembre del 1683, e la battaglia si svolse il giorno seguente, con la disfatta degli Ottomani.
Ecco perché alla radio ho sentito dire che nine-eleven non è una data a caso, ma è stato scelta accuratamente.
Tags: 9/11, Marco d’Aviano, ottomani
MySpace
Messina di RadioGladio prova a ragionare sulla socialità in Rete, su MySpace, sulla visibilità commerciale.
Avvisi di Chiamata » Speciale MySpace (9/06)
Ecco una breve intervista a un curatore professionista italiano di Myspace, che ha chiesto di restare anonimo:
SM: In cosa consiste il tuo lavoro?
XX: Consiste, in parte, nella gestione-mantenimento delle pagine myspace di alcuni artisti coi quali collaboro. Dico alcuni, perché altri pare si siano svegliati e non ne abbiano più bisogno. Non faccio altro che aggiungere chiunque mi abbia inviato una richiesta di friendship (perché ovviamente non si rifiuta nessuno), leggere i commenti prima che vengano postati sulla pagina (nel caso ci fossero cose sconvenienti, insulti, bestemmie, pornografia ecc.), aggiornare la pagina con eventuali novità (come “è uscito il mio disco: compratelo!”) e aggiungere le date dei live.
Tags: messina, radiogladio, myspace
Analisi del testo
Un testo che mi sembra ben curato, con un piglio narrativo diverso dal solito “informatichese espanso”, per suggerire approcci mentali oppure dare consigli di stile per “avere un blog più bello”.
Inizio euforico scoppiettante, a seguire riflessione sul carattere pubblico della comunicazione via blog.
Ragionamenti sul contenuto, ragionamenti sullo stile di scrittura.
Poi attenzione alla grafica (invito a non essere approssimativi).
Poi ancora tags, multimedialità, links alla blogosfera e dimensione sociale della pubblicazione.
Un invito alla qualità del web.
Europa massmediatica e conseguenze a lungo termine
Link ad un articolo divulgativo di Derrick de Kerkhove.
Interessanti gli spunti massmediatici, secondo cui finora l’idea di Europa è stata veicolata soprattutto dai programmi televisivi di previsioni meteo e dagli spettacoli sportivi, e quelli di natura geopolitica verso la fine dell’articolo, in cui l’Ispettore ehehhe sottolinea l’importanza della Società Civile Connessa come nuovo primario attore sociale, unita a nuove forme degli strumenti legislativi ed esecutivi delle democrazie europee, dove gli Stati nazionali devono necessariamente delegare poteri e procedure sia verso il basso, verso le Regioni (quali? non quelle attuali, spesso inventate senza criteri antropologici) sia verso le Istituzioni Europee sovranazionali, sempre in salsa federalista.
Apogeonline – L’Europa di qui a cinquant’anni
Tags: Kerkhove, Europa, mass-media
Isn’t it ironic? Don’t you think?
“A me mi p-p-piacciono i Bloodhound Gang” mi dice il ragazzetto.
Ma certo: direi un sano atteggiamento ironico e poetico, Jimmi Pop mi mette il buon umore.
Segnalo
Foxtrot Uniform Charlie Kilo
The bad touch aka Discovery Channel
Fire Water Burn
Uhn Tiss
Tags: bloodhound, gang, youtube
Lennonico
Seguendo un link di .mau. ho scoperto di essere piuttosto lennonico.
Sarò un vecchio porco
Ehehhe con un titolo così mi aspetto delle risposte nelle statistiche degli accessi al blog.
Vecchio porco sì, perché mi vengono in mente certi miei amici insegnanti alle scuole superiori, che quotidianamente si autoimpongono stati mentali zen e yoga, per evitare di pensare quello che “naturalmente” andrebbe pensato, ovvero “che patonze queste studentesse”.
Tranquilli, non è che le donne siano più o meno porche di sempre, è che le dipingono così (Jessica Rabbit, obviously). Viviamo in una cultura esibizionista, come sapete.
“Parliamoci chiaro” – mi ha detto uno l’altro giorno – “non è che a diventare insegnanti si diventa ciechi”
Meno male. E voi cercate di capire il dramma di qualcuno che vorrebbe tanto scatenare delle riflessioni culturali non banali in una classe delle superiori, attorniato da studentesse wannabe-veline che pure lo prendono in giro, e mentre spiega o parla viene assalito da incomunicabili visioni flash di certi comportamenti delle ragazzine, ad esempio di notte in albergo durante la gita scolastica a San Gimignano.
Poi va su un sito di fotografie, e scopre che è proprio così, è tutto vero, CI SONO veramente ragazzine così porche – è incredibile come al mondo si possa trovar conferma di qualsiasi cosa, nevvero? disse Tautologia a Petitio Principii – che limonano tra loro ubriache e si sentono a loro agio nel mostrarsi seminude.
Quindi scatta in lui l’instinto del ditino alzato, visto che il rinforzo dato alle difese straborda verso il controllo dell’ambiente, fondandosi sulla pretesa di superiorità morale che legittima il Savonarola che è in noi.
Ah, ma voi intendete “ditino alzato” in un altro senso? Tipo “fuck off” oppure “up yours” (tutto ottimo per le stats)? Oppure come “ditino malizioso”?
Obiettivo sociale: rimuovere la pruderie, togliere di mezzo il senso del peccato che aleggia intorno alle ragazzine e ai ragazzini (con certe pubblicità allusive che creano una sacralità da profanare), perché è proprio questa cornice enunciativa a conferire poi al messaggio il senso del proibito, e le risposte nevrotiche.
Il pensiero utopista per risolvere la situazione ricorre quindi ad un universo possibile, dove i giovani tra i quindici e i venticinque anni vivono fuori casa e responsabilizzati ed informati fanno molto sesso di ogni tipo e hanno tutti i tipi di esperienza (come scimmie Bonobo, via), e col tempo capiranno qual è la loro strada… però questo deve avvenire in una società che ha metabolizzato perfettamente tutto questo, un po’ come il fenomeno per cui a diciotto anni si può prendere la patente di guida e nessuno ci ritrova niente da dire… più generazioni di nonni/e padri/madri che sono loro stessi passati per questa lunga fase di passaggio adolescenziale della scoperta di sé, dedicata al libero amore senza nessun senso di colpa.
Un mondo completamente diverso, insomma. Ma credo che un mondo dove amore e sesso sono liberi e consapevoli sia sempre meglio meglio di un mondo dove la sessualità viene tenuta nascosta e dipinta perversamente.
Partybabe.net | 154 user online
Tags (e che tags!): sex, velina, lolita, scuola, esibizionismo
Free Hugs Campaign
Ora che l’ho visto capisco perché questo video stia battendo ogni record di linkaggio. Commosso, ringrazio.
YouTube – Inspiring Story! Free Hugs Campaign (music by sick puppies)
Cultura moderna
Vorrei
Vorrei scrivere, ma non riesco, ogni tanto lavoro anch’io.
E pensare che di cose ne accadono, vedo sempre quegli strani incastri tra persone e significati che m’incantano, mi obbligano pena il malditesta a pormi domande sul senso della Vita, l’Universo e Tutto Quanto (ma vi consiglio anche “Ristorante al termine dell’universo”, visto che già il concetto espresso nel titolo è delizioso: pensate di poter viaggiare liberamente nel tempo, e di essere un imprenditore galattico nel campo della ristorazione… qual miglior location per un ristorante se non sull’ultimo secondo di vita di questo universo, prima del collasso? Quale miglior visione dalle vetrate vicino al vostro tavolo, se non quello di stelle che implodono e nebulose che s’infrangono le une sulle altre, nel giorno che sarà – nell’ipotesi astrofisica di un universo con sistole e diastole – il contrario del BigBang?)
Come vedete dal post qui sotto col videino, sono stato a Barcelona, giusto per raccontare a qualche decina di insegnati coinvolti in un progetto europeo in che modo possono restare in contatto e lavorare collaborativamente a distanza utilizzando qualche simpatico toolino web 2.0.
Ero già stato in Spagna, diciamo quindici anni fa, a Valencia e a Vigo: ma questa volta sono capitato a Barcellona durante la sagra del paese, ovvero la festa di Santa Maria della Mercè – un bell’equinozio, ve lo dice Solstizio – e conseguentemente per le ramblas vagavano centinaia di migliaia di turisti, e non sto scherzando. Ho capito il ritmo spagnolo, cosa significa trovare alle nove di mattina i bar appena aperti con ancora le brioche da mettere nel forno, cenare alle undici di sera, andare in discoteca alle tre e mezza di notte, visto che queste ultime aprono alle due e mezza.
Mi sono mescolato alle migliaia di ragazzi nelle piazze, ho partecipato al rituale del bottellion (tutti i ragazzi e le ragazze si portano via in un sacchetto della spesa una bottiglia da un litro e mezzo di coca, riempita però presso opportune bottegucce alimentari-e-alcolici con psichedelici intrugli di vodka ananas rum e cocacola), se chiedi un’informazione sulla rambla piccola metà dei ragazzi ti risponde facendo su una mista con una mano e indicandoti la strada con l’altra.
E ballare: le strade risuonano di bonghi e di musica caraibica, e io con la mia biciclettina a noleggio vagavo su tutti i quartieri del centro, inseguendo carri con draghi sputafuoco e fanciulle tutte prorompenti, ma senza quell’aria da “ce l’ho d’oro” che hanno qui in italia appena assomigliano vagamente ad una velina qualsiasi.
La prossima volta mi porto nello zaino delle bacchette da batterista, trovo un coperchio della spazzatura e mi unisco tuttanotte alle bande di percussionisti itineranti.
Nella foto qui sopra potete vedere una simpatica siora che vende la frutta alla Boqueria, il mercato, mentre qui sotto ecco i draghi che vagano per la città e una bella vespa di quelle nuove, ma tappata con gusto mod.
Poi abbiamo un tassista che cambia la gomma bucata in piena Piazza Catalunya, ed un simpaticone che gira NUDO tr ai tavoli di una piazzetta, facendo inorridire le carampane tedesche o nordiche, che a quel punto si esprimevano solo a squittii.
Ecco un altro che racimola soldini inventandosi qualcosa come animatore di strada
Ma il gioiello è questo: immaginatevi una tipa carina, vestita da Maga Merlina con tunica tempestata di stelle, allegramente fumata ed alcolizzata, che portandosi da casa un frighetto da campeggio su trolley da supermercato, dispensa dietro pagamento di Euro 2 un intruglio di succo d’ananas e rum, preparato da lei sul momento, proprio DAVANTI ai locali più frequentati della Rambla Rayal (per non parlare dei marocchini che vanno in giro con sei birre fresche per mano e ne vendono una ad 1 euro).
Ora torno a lavorare, ma mi chiedo: perché in italia ci son tante facce da culo, la chiesa che rompe le balle, la gente dentro di testa come qui in nordest… che ipocrisia, borghesucci, “salviamo-le-apparenze” e uccidiamo la tranquillità, su.
Storia delle Tic in Italia
Un appunto, per la storia delle TIC in Italia. Come dire… siamo al solito paese di inventori, ma gnogni.