update ore 16.00Molti in Rete ne hanno parlato, e ancora di più se ne parlerà domani, quando uscirà sul cartaceo.
Però Gilioli nel dare la notizia, lui personalmente coinvolto nell’iniziativa, ha aggiunto delle informazioni sulla presentazione di una proposta bipartisan, Cassinelli-Concia, dove sostanzialmente si prevede di
alleggerire il decreto Pisanu permettendo l’accesso tramite riconoscimento via sms, come in italia avviene ad esempio da McDonald o negli aeroporti.
Mi sembra tanto la solita soluzione all’italiana, terra di pateracchi e “ma anche”, visto che comunque il decreto rimane lì a limitare pesantemente la diffusione del wifi libero, per chi (biliotecari, librai, luoghi pubblici, operatori culturali, esercizi commerciali) voglia offrire un banalissimo (nel resto del mondo) servizio ai propri fruitori/clienti.
Leggete in giro:
Gilioli,
Mantellini,
Apogeonline,
BlogBabel,
Maistrello giustamente scocciato che spiega per bene,
Cassinelli stesso, a cui tributo onore per l’impegno ma a cui forse manca ancora l’orizzonte culturale necessario a comprendere fino in fondo la proposta della Carta dei Cento.
LA CARTA DEI CENTO PER IL LIBERO WI-FI
Anteprima: l’appello sarà pubblicato da L’Espresso venerdì 27 novembre 2009
Il 31 dicembre 2009 sono in scadenza alcune disposizioni del cosiddetto Decreto Pisanu (”Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale”) che assoggettano la concessione dell’accesso a Internet nei pubblici esercizi a una serie di obblighi quali la richiesta di una speciale licenza al questore.
Lo stesso Decreto, inoltre, obbliga i gestori di tutti gli esercizi pubblici che offrono accesso a Internet all’identificazione degli utenti tramite documento d’identità .
Queste norme furono introdotte per decreto pochi giorni dopo gli attentati terroristici di Londra del luglio 2005, senza alcuna analisi d’impatto economico-sociale e senza discussione pubblica. Doveva essere provvisoria, ed è infatti già scaduta due volte (fine 2007 e fine 2008) ma è stata due volte prorogata.
Si tratta di norme che non hanno alcun corrispettivo in nessun Paese democratico; nemmeno il Patriot Act USA, approvato dopo l’11 settembre 2001, prevede l’identificazione di chi si connette a Internet da una postazione pubblica.
Tra gli effetti di queste norme, ce n’è uno in particolare: il freno alla diffusione di Internet via Wi-Fi, cioè senza fili. Gli oneri causati dall’obbligo di identificare i fruitori del servizio sono infatti un gigantesco disincentivo a creare reti wireless aperte.
Non a caso l’Italia ha 4,806 accessi WiFi mentre in Francia ce ne sono cinque volte di più.
Questa legge ha assestato un colpo durissimo alle potenzialità di crescita tecnologica e culturale di un paese già in ritardo su tutti gli indici internazionali della connettività a Internet.
Nel mondo la Rete si apre sempre di più, grazie alle tecnologie wireless e ai tanti punti di accesso condivisi liberamente da privati, da istituzioni e da locali pubblici: in Italia invece abbiamo imposto lucchetti e procedure artificiali, contrarie alla sua immediatezza ed efficacia e onerose anche da un punto di vista economico.
Questa politica rappresenta una limitazione nei fatti al diritto dei cittadini all’accesso alla Rete e un ostacolo per la crescita civile, democratica, scientifica ed economica del nostro Paese.
Per questo, in vista della nuova scadenza del 31 dicembre, chiediamo al governo e al parlamento di non prorogare l’efficacia delle disposizioni del Decreto Pisanu in scadenza e di abrogare la previsione relativa all’obbligo di identificazione degli utenti contribuendo così a promuovere la diffusione della Rete senza fili per tutti.
FIRMATARI
Alberto Abruzzese, docente universitario
Paolo Ainio, ceo Banzai
Paolo Basilico, ceo Kairos
Paolo Barberis, presidente Dada
Elvira Berlingieri, giurista
Giovanni Boccia Artieri, docente universitario
Raffaele Bianco, consigliere comunale e blogger
Antonio Boccuzzi, parlamentare
Stefano Bonaga, docente universitario
Roberto Bonzio, giornalista e blogger
Dino Bortolotto, Assoprovider
Mercedes Bresso, presidente Regione Piemonte
Giulia Caira, artista
Giovanni Calia, docente universitario, Supervisor New Media
Alessandro Campi, docente universitario
Luisa Capelli, editrice
Marco Cappato, presidente Agorà Digitale
Roberto Casati, filosofo e docente CNRS Parigi
Marco Cavina, docente universitario
Giuseppe Civati, consigliere regionale e blogger
Gianluca Comin, presidente Federazione Relazioni Pubbliche italiana
Luca Conti, consulente e giornalista
Davide Corritore, vicepresidente Consiglio Comunale di Milano
Carlo Felice Dalla Pasqua, giornalista e blogger
Mafe De Baggis, consulente Web
Derrick De Kerkhove, docente universitario
Juan Carlos De Martin, docente universitario
Gianluca Dettori, imprenditore Web
Lorenzo Diana, Fondazione Caponnetto
Arturo Di Corinto, saggista e ricercatore
Alberto D’Ottavi, docente e blogger
Stefano Esposito, parlamentare
Alberto Fedel, ceo Newton Management Innovation
Mario Fezzi, avvocato
Franco Fileni, docente universitario
Ricky Filosa, direttore Italiachiamaitalia.net
Paolo Gentiloni, parlamentare
Marco Ghezzi, editore
Alessandro Gilioli, giornalista e blogger
Giorgio Gori, imprenditore
Giuseppe Granieri, saggista
Matteo Ulrico Hoepli, editore
Alessio Jacona, giornalista e blogger
Giorgio Jannis, progettista sociale e blogger
Manuela Kron, manager Nestlè
Daniela Lepore, urbanista, docente e blogger
Gad Lerner, giornalista
Alessandro Longo, giornalista e blogger
Francesco Loriga, Responsabile provincia WiFi – Provincia di Roma
Riccardo Luna, direttore Wired Italia
Sergio Maistrello, giornalista e blogger
Fabio Malagnino, giornalista e blogger
Massimo Mantellini, blogger
Alberto Marinelli, docente universitario
Ignazio Marino, parlamentare
Giacomo Marramao, filosofo, saggista e docente universitario
Carlo Massarini, conduttore radiotelevisivo
Marco Massarotto, consulente di comunicazione
Maria Grazia Mattei, MGM Digital Communication
Giampiero Meani, St Microelectronics
Fabio Mini, generale ed ex vicecomandante Nato
Antonio Misiani, parlamentare e blogger
Marco Montemagno, imprenditore Web e conduttore Sky
Andrea Nativi, giornalista esperto di questioni militari
Riccardo Neri, produttore cinematografico
Luca Nicotra, Segretario Agorà Digitale
Gloria Origgi, docente CNRS Parigi
Marco Pancini, Google Italia
Lorenza Parisi, ricercatrice universitaria e blogger
Vittorio Pasteris, Giornalista
Piergiorgio Paterlini, scrittore
Matteo Penzo, cofounder Frontiers of Interaction
Gian Paolo Piazza, presidente Sunrise Advertising, responsabile settore informazione Legacoop Piemonte
Marco Pierani, Altroconsumo
Roberto Placido, vicepresidente del consiglio regionale del piemonte e blogger
Marco Revelli, storico e politologo
Stefano Rocco, Wired.it
Stefano Rodotà, giurista
Andrea Romano, direttore Fondazione Italia Futura
Gino Roncaglia, docente universitario
Massimo Russo, direttore di Kataweb
Claudio Sabelli Fioretti, giornalista e blogger
Francesco Sacco, docente universitario
Marcello Saponaro, consigliere regionale e blogger
Ivan Scalfarotto, vicepresidente del Pd e blogger
Sergio Scalpelli, dirigente d’azienda
Tiziano Scarpa, scrittore
Guido Scorza, docente universitario, presidente Istituto politiche dell’innovazione
Antonio Sofi, giornalista e blogger
Luca Sofri, giornalista e blogger
Elena Stancanelli, scrittrice
Tommaso Tessarolo, direttore Current tv
Eva Teruzzi, direttore innovazione Fiera Milano
Irene Tinagli, docente universitaria
Antonio Tombolini, imprenditore
Andrea Toso, newmedia project manager
Antonio Tursi, saggista e docente universitario
Paolo Valdemarin, imprenditore
Gianni Vattimo, docente universitario
Andrea Verde, collaboratore fondazione Farefuturo
Giancarlo Vergori, manager
Michele Vianello, direttore del Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia
Luigi Vimercati, parlamentare
Vincenzo Vita, parlamentare
Vittorio Zambardino, giornalista e blogger
Giovanni Zanolin, assessore Pordenone
Marcella Zappaterra, presidente della Provincia di Ferrara
Giovanna Zucconi, giornalista e autrice