Altro delirio.
LA SIAE vuol far pagare migliaia di euro all’anno ai siti che mettono su un video con un trailer del film.
Anche se il trailer l’hai preso da Youtube, per dire.
E nella loro lettera di oggi ci spiegano anche (loro!) che bella cosa è internet per le nuove possibilità di sviluppo economico, per fare business.
Dal testo del loro comunicato, bella ‘sta frase
Dov’è la sorpresa se un’impresa deve pagare quando si procura le materie prime per fare business?
MA se le “materie prime” sono gratuite come la mettiamo? Beni disponibili in Rete, creati per essere facilmente ripubblicati altrove, come embeddare i video di YouTube.
Come al solito, l’inghippo è nella parola “materia”.
Qui non abbiamo materia.