Voi direte: con quello che stanno legiferando ultimamente, la questione della caccia è marginale. E invece no. Sono tutti sintomi della stessa stupida miopia, della mancanza di cultura, del dover tener buone le lobby nazionali, in questo caso quella dei cacciatori. Il fucile è di destra, ok, ma la macchina fotografica è di sinistra? Potrei concedere, al limite, anche archi e fionde, ché di andare per i campi con la Vespa e sentire d’un tratto sparare nelle vicinanze sono stufo.
Si comincerà a sparare ad agosto, quando ancora il periodo della riproduzione non si è concluso, e si finirà a fine febbraio, colpendo i migratori protetti dall’Europa. Nel mirino finiranno peppole, fringuelli, corvi e cormorani, tutte specie tutelate dalla direttiva 409 di Bruxelles. E i cacciatori non saranno più vincolati al territorio di residenza, come è previsto dalla legge attuale per evitare una pressione squilibrata sul territorio e sulla fauna, ma per 15 – 30 giorni all’anno potranno concentrarsi a loro piacimento, magari nella zona di passaggio dei migratori. E’ questo il profilo della nuova legge sulla caccia proposta dal pdl: una controriforma organica che spazza via la legge quadro del 1992 (la 157) che per 16 anni ha garantito la mediazione tra la situazione precedente (una caccia ad alto impatto ambientale) e le richieste di un fronte abolizionista che molti sondaggi danno per maggioritario. Il testo, che nascerà dalla fusione di due disegni di legge convergenti (uno a firma del senatore Domenico Benedetti Valentini, l’altro dei senatori Valerio Carrara, Laura Bianconi e Franco Asciutti) sarà discusso nei prossimi giorni in Parlamento.
Sarà mica possibile che le dobbiamo subire tutte queste cose? Io sono molto preoccupata già per la situazione così com’è che quando vai in giro a camminare nei campi (la vespa fa rumore ma i passi…mica abbastanza) c’è il rischio di rimetterci il cane e la pellaccia. Non che mi interessi, ma uccisa da un cacciatore sarebbe proprio una beffa.
mandi
Vi invito percio’ a “testimoniargli” direttamente la vostra disapprovazione per il suo modo di comportarsi, scrivendogli direttamente al seguente indirizzo di casa : Valerio Carrara, via Mincucco, 7 – 24019 Oltre il Colle (BG), oppure mandandogli una e-mail al Senato al seguente indirizzo di posta elettronica: vcarrara@senato.it