Lo scorso 15 febbraio si è tenuto a Milano un incontro pubblico con Vittorio Zambardino, Massimo Russo e Marco Pratellesi, nell’ambito di Meet the Media Guru.
I temi affrontati – la crisi del giornalismo tradizionale, i molti pericoli che corre il web, il contrasto tra apologeti della rete e neo-luddisti – hanno contribuito a fare emergere alcune delle aree grigie disseminate all’interno della rete e a evidenziare i dogmi e gli stereotipi per combattere i quali Zambardino e Russo pensano siano necessarie le nuove eresie raccontate nel progetto Eretici Digitali: un manifesto, un blog e un libro edito da Apogeo. (da MeettheMediaGuru)
Era possibile inviare delle brevi domande da porre ai relatori, in formato video, cosa che ho prontamente fatto. Non penserete mica che un cellulare serva solo per telefonare, oggidì.
Comprensibilmente, per chi legge questo blog, il focus del mio intervento riguardava la narrazione del cambiamento, quindi le possibili strategie comunicative (le retoriche, le argomentazioni, lo stile) da adottare per veicolare una promozione della Cultura digitale nella società italiana, al di là di quelle solite banalizzazioni e dei soliti toni scandalistici o terroristici utilizzati nel passato e ancor oggi dai media tradizionali che di fatto impediscono la diffusione nell’opinione pubblica di una serena presa di coscienza rispetto alle potenzialità offerte da questa nostra Era digitale.
E Vittorio Zambardino mi ha anche rapidamente risposto, qui trovate i video, proprio sottolineando come questo sia il momento di tener duro, per evitare che vecchie logiche di potere, vecchie narrazioni molto interessate tentino di mettere un loro sigillo, soffocante e normativo e paralizzante, al rapido fluire delle nuove forme di Cittadinanza digitale.
Dopo aver visto i video, date con calma un’occhiata a Eretici digitali: credo veramente si tratti di uno dei luoghi eccellenti italiani nell’elaborazione di una consapevolezza riguardo alla Transizione digitale.