Cercando una sintesi.
La partecipazione ormai disintermediata – i forum, i blog, i social – di tutti alla Grande Conversazione fa emergere identità collettive territoriali, come tribù mediatiche, o movimenti di opinione trasversali, sempre capaci di connotare lo stile di un peculiare abitare geograficamente riferito. Poi magari perderemo questa rappresentazione iperlocale dentro la grande centrifuga omogeneizzante e sincretica, ma appunto confido nella capacità della Rete di offrire nicchie ecologiche per identità e conversazioni particolari.
La tecnologia offre gli ambienti e gli strumenti, le narrazioni emergenti contribuiscono alla comprensione e alla rappresentazione di noi stessi e delle comunità nel contesto territoriale. Inoltre, attraverso l’uso di strumenti come dashboard cittadine e cruscotti, è possibile visualizzare in tempo reale i flussi e le dinamiche territoriali – materia, energia, informazioni – diventa disponibile una nuova nostra consapevolezza sulla compagine sociale di appartenenza, favorendo la partecipazione dei cittadini.
Questo “empowerment delle comunità” deriva dalla percezione del territorio come spazio di conoscenza e identità. Le pratiche quotidiane di comunicazione mediata e sociale contribuiscono alla costruzione di una nuova cittadinanza digitale, in cui le narrazioni territoriali emergono come specchi e messinscena per comprendere lo stile dell’abitare.
In termini di politica attiva, al fine di favorire partecipazione e appartenenza ovvero “aver cura” del territorio, si può pensare a iniziative come gli Urban Center, luoghi di orchestrazione e confronto degli interessi dei gruppi sociali locali e iperlocali, che promuovono la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali delle politiche urbane. Questi centri possono essere visti come “cervelletti” del sistema nervoso cittadino, in cui i flussi informativi grezzi vengono organizzati e ricondivisi con tutti i cittadini, creando una maggiore consapevolezza e coinvolgimento di tutti gli attori sociali, nonché supporto alle pubbliche decisioni.
Infatti gli obiettivi che possono essere raggiunti attraverso l’uso di questi ambienti di narrazione prevedono la co-decisione e la co-pianificazione nella governance urbana, la valorizzazione delle risorse patrimoniali e umane della città, la valutazione delle trasformazioni in atto e la progettazione di scenari di sviluppo, per una migliore comprensione e partecipazione delle comunità nel contesto territoriale, contribuendo alla costruzione di città o territori intelligenti e consapevoli.