Sul sito dell’Università di Stanford ecco Orbis, un bell’esempio di una mappa digitale Geospatial Network Model tutta dedicata all’Impero Romano del 200 dopo Cristo. Un modello dei trasporti, uno strumento di conoscenza del territorio importantissimo (e con ottimi possibili utilizzi anche in ambienti formativi), dove alla comprensione visiva dei traffici commerciali o militari dell’epoca lungo le vie consolari che circondavano e tuttora circondano il Mediterraneo è possibile avere informazioni di carattere economico e socioculturale sulla vita di allora. Ci sono dei video esplicativi, buone descrizioni.
Quanti giorni si impiegavano per andare da Aquileja a Costantinopoli? A quale prezzo? E se fossi stato un imprenditore nel ramo dei trasporti o un commerciante di derrate alimentari e avessi dovuto aggredire i mercati esteri esportando farina, quanto mi sarebbe costato portarne circa 9kili, ovvero un moggio?
Siam sempre lì: a capire bene il tecnoterritorio (anche e soprattutto nella dimensione diacronica, per comprendere in prospettiva le direzioni dello sviluppo storico dell’Abitare), si capisce bene il territorio.
ORBIS: The Stanford Geospatial Network Model of the Roman World reconstructs the time cost and financial expense associated with a wide range of different types of travel in antiquity. The model is based on a simplified version of the giant network of cities, roads, rivers and sea lanes that framed movement across the Roman Empire. It broadly reflects conditions around 200 CE but also covers a few sites and roads created in late antiquity.The model consists of 751 sites, most of them urban settlements but also including important promontories and mountain passes, and covers close to 10 million square kilometers (~4 million square miles) of terrestrial and maritime space. 268 sites serve as sea ports. The road network encompasses 84,631 kilometers (52,587 miles) of road or desert tracks, complemented by 28,272 kilometers (17,567 miles) of navigable rivers and canals.