Su iniziativa del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, sono state pubblicate le nuove Linee guida per i siti web delle PA, Innovazionepa.gov.it ne parla qui, trovate anche il link per il pdf.
Come al solito, quelli del Formez e le commissioni ministeriali pare abbiano fatto un buon lavoro: sono ben trattati i temi della usabilità, dell’accessibilità, le metodologie e gli stumenti per la progettazione razionale e efficace dei Luoghi web della Pubblica Amministrazione,vengono messe in primo piano le tematiche della qualità della comunicazione (trasparenza, visibilità dei contenuti, policy), viene sottolineata l’importanza dei formati aperti e vengono delineati alcuni criteri per sollecitare l’espressione della valutazione del servizio da parte degli utenti.
Dico come al solito, perché anche la famosa legge Stanca 150 del 2001, sulla comunicazione pubblica, era meritoria in quanto a visione generale, così come le linee guida uscite successivamente, verso il 2004, a cura del Formez, oppure le indicazioni successive ministeriali per la qualità della comunicazione delle Pubbliche Amministrazioni erano perfettamente centrate e aggiornate sulla necessità di fornire al cittadino, in ottica e-government, una praticabilità netta e senza ombre di quanto le PA devono produrre e pubblicare, per legge.
E giustamente, il cittadino era ed è sempre posto al centro del processo comunicativo.
Ma in italia il problema, lo sappiamo, non è certo fare delle leggi, che anzi proliferano senza sosta. Il problema è nella loro applicazione.
Se le PA locali, le Scuole e i Comuni e la Regione adottassero rapidamente queste linee guida, in un’ottica di miglioramento continuo della qualità della comunicazione tra l’Istituzione e i cittadini – l’importante è cominciare, e queste indicazioni vanno già benissimo – già potremmo dire di essere un po’ più civili, nel sentirci convolti come parte attiva nel dialogo sull’amministrazione della cosa pubblica.
Una segnalazione: queste Linee guida escono in “beta”, ovvero come versione preliminare.
Sono stati infatti attivati dei Luoghi di discussione presso i siti ministeriali, dei forum tematici ben articolati, dove tutti possiamo contribuire al miglioramento stesso delle indicazioni, in una concezione collaborativa, un crowdsourcing, delle attività.
E’ un bel segno, sempre che non resti tutto sulla carta*.
* “restare sulla carta” è metafora linguistica risalente all’epoca precedente l’attuale, decisamente inadeguata nella lettera a cogliere le peculiarità di una legge ministeriale pubblicata in formato elettronico su siti governativi, per gestire la comunicazione su web delle Pubbliche Amministrazioni.
Il suo significato metaforico, invece, indica il fatto che poi nulla cambi, nulla si sviluppi in senso concreto, niente si trasformi in azione.
Esattamente il mio timore. Insomma, speriamo queste Linee guida non rimangano sui bit, ma diventino comportamenti concreti e atteggiamenti trasparenti delle PA, del loro voler comunicare bene con i bit.