Del futuro delle scelte, anche tecnologiche, riguardanti il “diritto di banda” degli Abitanti digitali parla Alessandro Longo su Apogeonline, in occasione della pubblicazione del rapporto dell’Agcom sulla situazione della Rete italiana al giugno 2008, che potete trovare qui.
Chiaramente, l’Italia è in ritardo rispetto a molti paesi europei, dalla dotazione tecnologica all’alfabetizzazione informatica alle statistiche di utilizzo dei servizi web. Servirebbero proprio finanziamenti, che però non ci sono.
ps: cercando informazioni sulla storia delle autostrade italiane, mi sono imbattuto in questa voce di enciclopedia Encarta, dove con piglio narrativo viene ripercorsa la progettazione e la realizzazione dell’Autostrada del Sole. Interessante la parte dove indica gli errori compiuti nella progettazione del tratto strategico Bologna-Firenze, dovuti a fretta e mancata supervisione dell’opera in corso. Ragionamenti che possono tornare utili oggi, nell’affrontare il problema di trasferire efficacemente informazioni su reti adeguate, dopo le strade per le persone e le cose, e permettere di praticare dignitosamente le proprie attività di Abitante normalmente biodigitale.
Ciao. Prima della banda larga sarebbe interessante collegare tutti in modo economico (almeno per l’utente finale) a internet.
Sarebbe stupendo avere subito la banda larga ma allo stato attuale mancano perfino semplici interent point nei nostri bellissimi paesini.
Pensando in piccoli passi, promuoverei prima di tutto il Wifi in ogni biblioteca del Friuli dando a tutte le bibliotece il know how necessario.
I miei 2 cents Grazie ;)
Marco A. (Piccolo Ubuntu)
Ciao MArco!
In realtà il problema è più etico/civico, che tecnologico.
Se parliamo di tecnologia, in ogni caso io sarei favorevole ad un investimento serio e solido che dia tranquillità per qualche decennio e permetta cittadinanza digitale alla nascita, senza dover rincorrere sempre a soluzioni via via perfettibili (gli algoritmi di compressione per fare adsl, o i protocolli wifi via via da aggiornare, nella solita rincorsa infinita tra hw e sw).
Chiaramente per discussioni più tecniche ti rimando al blog di Quintarelli, che sicuramente conoscerai.
In Italia non è possibile parlare di wifi serio, fino a quando resterà in vigore il decreto Pisanu.
Non c’è dubbio che ci sia fame di internet.
Le prove sono state per me il boom che ha avuto l’ADSL flat a Majano e anche la partecipazione all’informagiovani e alla Bibliotecca di Majano per l’uso della rete.
Mi è piaciuto molto anche vedere l’età dei connessi alla rete tramite questi servizi e ci sono pensionati e ovviamente giovani dell’era digitale.
Una connessione farebbe nascere nuove competenze, nuovi mercati e nuovi lavori.
Se poi è a Banda Larga e non costa l’evoluzione è accellerata.
Il problema di alfabetizzazione è ancora un passo in dietro.
Io continuo a parlare per le mie zone:
Dove la rete c’è si sviluppa anche una cultura digitale.
Dove non è ancora arrivata ‘internet’ è una parola senza senso.
Vista come qualcosa tra un’enciclopedia e un telefono…
Chi è informatizzato e vive in queste zone senza connessione soffre e si collega con soluzioni costose e lente.
L’arrivo della connessione Umts ha risolto (in alcune zone) il problema di connessione, ma è una soluzione ancora troppo costosa!