Vi ricordate quando dentro So Far, So Close di Wenders tutti quanti si pèrdono a guardare i propri sogni su dei visori portatili?
Ecco qua Dreamlines, un vero sito concettuale: infatti noi mettiamo delle parole chiave di ricerca, e lui ripropone un cangiante quadro “pittorico” dove i singoli elementi figurativi sono presi da immagini sparse su web, rispondenti ai tag di ricerca. E’ deliziosamente lento, veramente onirico, manifestazione unica e irripetibile, e pone un mucchio di belle domande, come leggo nell’about.
Chi è che sogna? L’utente, o la stessa Internet? Non stiamo forse inseguendo scie di senso nelle sinapsi della Rete, per associazioni di parola o per somiglianze iconiche?
Poi mettiamo un ulteriore tag, e reimmettiamo in circolo tutto.