Dài, parlo ancora un po’ di sesso.
Qui, su PornoTube, trovo questo video che poi è la “messa in rete” (aspetto ancora quella di qualche parroco innovativo) di un pezzo di Lucignolo, trasmissione che ora che è morto il regista spero smetta ma son sicuro continuerà producendo anche una bella epigrafe mediatica, concludendo sullo show che myust go on.
Insomma, in questo video c’è una tipa che fa pornochat a pagamento, offrendo la visione delle sue curve dentro un sito, che di ragazze così iscritte ne conta tremila. Siamo in italia, eh, mica in california. Moltiplicato per il numero di siti possibili, per un numero di ragazze x, così a naso secondo me in italia diciamo che ventimila ragazze arrotondano la paghetta (il servizio dice che quelle che si impegnano possono guadagnare qualche migliaio di euro al mese).
La ragazza è una studentessa di informatica, di Sirmione (quindi tutti ora lì sanno cosa fa), tranquilla, che non si vede pornodiva nel futuro, che soprattutto dice di sentirsi a suo agio nella situazione, perché sa cosa può succedere e cosa no, e nessuno la può toccare. E’ un lavoro come un altro, dice, e ha ragione. Poi penso alle allieve di terza media, ora alle prese con powerpoint e communities, e comincio a fare statistiche. Proprio 20 giorni fa, in una scuola media nella Bassa è esploso lo scandalo di una ragazzina di terza che offre servizietti orali ai sedicenni mosconi che sciamano intorno alla scuola, in cambio di ricariche telefoniche. Chissà se ha imparato da Report, oppure ha avuto l’idea imprenditoriale, ha redatto un business plan, e ha provato a confrontarsi col mercato. En passant, ho notato come i docenti lo sentano come un problema della scuola, di rispettabilità, e a nessuno interessi ragionare un po’ su questa ragazzina evidentemente ingenua. Ho sentito un’insegnante, che forse si sente molto moderna e disinibita (tenete presente che metà delle insegnanti che conosco ha la stessa visione morale sulle cose di sesso di una perpetua credente) dire che bisognerebbe andare dalla ragazzina e farle comprendere che se fa così tutto il paese in poco tempo saprà della sua puttanaggine… forse dimenticando che per una tredicenne un po’ sviluppata con aspirazioni da velina essere riconosciuta troia e vantarsene fa parte proprio della sua strategia identitaria.
Sempre da PornoTube, scopro l’interessantissima pagina dei tags, dove si possono vedere le etichette più segnalate per identificare un video.
Siamo quindi di fronte alle forme del desiderio (ok, sarebbe da fare la tara al ragionamento, limitandolo al pubblico di questo sito, se gay o straight, e al tipo di materiale offerto) espresse in tempo reale, in quanto questa bacheca di tags rappresenta una fotografia dell’esistente, dei percorsi di sensualità, della fantasia masturbatoria, i tormentati fiumi dell’immaginario erotico. E si può notare come japanese sia piuttosto altino in classifica, come anche fat, e masturbation sia proprio in evidenza, come i video di tette. Per il resto, le solite cose.
Chi ha pruriti di moralità e di vittorianesimo, si dia una mossa: qui in capo a tre anni scoppia il mondo, sappiatelo.
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io dico solo una cosa… fare sesso è bello… ma facciamolo senza essere registrati… e una cosa schifosa a mio parere… io sono una donna e amo fare sesso però non mi faccio mai registrare anche perchè è una vergogna, no, non fare sesso ma farsi registrare e metterlo su internet anche perchè ti vedono tutti… ragazze non lo fate perchè se vi pentite poi IL PUDORE NON VE LO RISTITUISCE NESSUNO…
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