Stasera in tv un politico italiano, er piacione per antonomasia, ha estratto dalla tasca della giacca un registratore portatile onde permettere all’audience l’ascolto delle testuali parole del proprio avversario politico, risalenti a cinque anni fa, parole con cui veniva allora negata la possibilit� di instaurare una tassa che invece oggi potrebbe essere introdotta, o viceversa. IRAP o ICI, non ha importanza.
Quello che ha importanza è che per la prima volta, a mia memoria, avviene un collegamento ipertestuale multimediale nel corso di un flusso discorsivo su un massmedia classico come la tv.
Va bene tirare fuori un pezzo di giornale in cui sono scritte le testuali parole, oppure uno stralcio di un verbale di processo, ma siamo sempre nella citazione pesantemente “mediata”.
Qui abbiamo la voce originale, veicolata non dalla regia ma da tecnologia portabile.
La prossima volta qualcuno tirerà fuori un cellulare con un video dentro, poi un tablet o un palmare con documentazione impaginata e si collegherà in wi-fi con la regìa dello studio che lo ospita per mostrare qualcosa, finalmente un giorno qualcuno collegato da remoto farà partire un video o della grafica anziché rispondere solo a parole, e si capirà che il mondo è cambiato.
Atomi/bit_